Vivere con l’artrosi per alcuni può diventare una sfida, un’impresa limitante e frustrante. Per altre una convivenza impegnativa. In qualsiasi caso si può fare molto per alleviare fastidi e dolori e per migliorare la propria condizione. Ma prima di tutto bisogna conoscerla e informarsi. Ecco quale utile approfondimento.
Artrosi: cos’è?
Per capire cos’è l’artrosi cervicale, quali sintomi ha e come provare a curarla cerchiamo di conoscere insieme le informazioni più importanti sull’artrosi in generale, una patologia più ampia che si manifesta su diverse aree del corpo e con diverse conseguenze.
L’artrosi è una malattia reumatica, ovvero una malattia che provoca infiammazioni acute. Si manifesta tramite degenerazione dello stato delle articolazioni. Tra le tipologie più diffuse ricordiamo quelle che colpiscono il ginocchio o l’anca, generalmente sono risolvibili con delle protesi.
L’artrosi però ha diverse forme, tutte generate dalla medesima causa: un’alterazione della cartilagine. Quando questa sostanza si assottiglia e si rovina, per diversi motivi, si formano osteofiti e zone di osteosclerosi nelle aree di carico, che compromettono il normale movimento degli arti.
Nella vita di tutti i giorni questo si traduce in dolori, che emergono a causa dell’infiammazione che ne consegue. Dolori che impediscono il movimento e ostacolano il normale svolgimento delle attività quotidiane.
Per riuscire ad intervenire per prima cosa bisogna conoscere l’origine e la tipologia del problema. In ambito medico vengono usate quattro categorie usate per classificare questa malattia:
- primaria se la causa dipende da fattori genetici ovvero idiopatica
- secondaria (dovuta a traumi, interventi chirurgici, a problemi meccanici e a problemi settici)
- localizzata (monoarticolare);
- generalizzata (pluriarticolare).
L’artrosi non è una patologia rara, anzi, è una degenerazione che colpisce quasi ogni persona, seppur a diversi livelli. È facile riscontrarla in età avanzata, nel contesto di uno stile di vita poco sano o in presenza di lavori faticosi e usuranti. Ma entriamo nel dettaglio per capire il fenomeno, le cause e come affrontare al meglio questa malattia.
Artrosi cervicale: conoscere la patologia
L’artrosi cervicale, nello specifico, colpisce le articolazioni a livello della colonna cervicale e della colonna lombare.
Per capire e riconoscere l’artrosi cervicale ripassiamo brevemente cosa sono e come funzionano le articolazioni, ossia i punti in cui l’artrosi si manifesta.
Le articolazioni rappresentano ciò che collega tra di loro le componenti della struttura ossea atte al movimento. Se le ossa sfregassero tra di loro il muoversi sarebbe molto limitato e doloroso.
La cartilagine, che è la principale vittima dell’artrosi, è un soffice tessuto levigato, morbido ed elastico, che premette il movimento dei capi articolari senza attriti diretti. Questo tessuto viene nutrito e reso ancora più fluido dal liquido sinoviale in modo da poter svolgere al meglio la sua funzione.
Artrosi cervicale sintomi e come riconoscerla
I sintomi principali dell’artrosi cervicale sono il dolore e la difficoltà nel fare i movimenti del capo come la flessione, la torsione o l’estensione. Questi segnali evidenziano rigidità e contratture.
Nelle fasi più lievi del presentarsi della malattia il dolore inizierà a colpire nel pomeriggio e alla sera, quando cioè il corpo subisce di più l’accumularsi degli sforzi fatti durante la giornata.
È importante sottolineare il fatto che la cartilagine danneggiata non è in grado di riformarsi spontaneamente. Per questo l’artrosi, se non curata, può diventare cronica.
Ci sono molte altre manifestazioni che possono farci intuire di essere vittima di questa malattia:
- Infiammazioni
- Dolori al collo
- Limitazione dei movimenti
- Sensazione di instabilità in posizione eretta ad occhi chiusi
- Gonfiori e deformità ossee
- Sensazioni di vertigini cambiando bruscamente posizione
- Dolori che dal collo si ampliano verso il braccio
Artrosi cervicale: cosa non fare
Molte delle situazioni di stress che elaboriamo durante la giornata vengono caricate e somatizzate proprio nella zona cervicale. Abbiamo ovviamente parlato di cause e sintomi fisici ma non dimentichiamo che anche lo stress psicologico e mentale ha i suoi effetti sul nostro corpo.
Non sempre possiamo lavorare su tutte le cause dell’artrosi. Ad esempio, sulla componente genetica non si può agire. Allo stesso modo il corpo invecchiando accumula infiammazioni di vario genere, un processo naturale che non possiamo interrompere.
Una delle cause principali è dovuta a lavori usuranti e difetti di postura durante sforzi eccessivi. Non tutti potranno permettersi di cambiare lavoro ma possiamo imparare ad aiutare il nostro corpo durante uno sforzo, ad esempio correggendo le posizioni che assumiamo tutti i giorni.
Può succedere che il manifestarsi sia dovuto a traumi, strappi, contusioni, uno squilibrio di tipo ormonale.
In tutti questi casi bisogna cercare di lavorare su ciò che è evitabile, porre attenzione quotidiana sui nostri gesti e movimenti. Curare l’alimentazione è un altro percorso fondamentale, da un lato perché il sovrappeso porta a sforzi maggiori nei movimenti e si sovraccaricano le articolazioni, dall’altro perché una cattiva alimentazione condanna l’organismo a situazioni di infiammazione quasi perenne. Per lo stesso motivo è da evitare anche il fumo, che provoca anch’esso infiammazioni.
Artrosi cervicale: rimedi e cure
Abbiamo parlato di un insieme di stress fisici, del peso delle preoccupazioni mentali e psicologiche che portano a sintomi ben precisi e molto riconoscibili.
Se il dolore è persistente, se le capacità motorie sono compromesse, se i sintomi di cui abbiamo parlato non tendono a diminuire nel tempo, bisogna assolutamente rivolgersi a uno specialista per studiare a fondo la situazione.
Con un antinfiammatorio le artrosi lievi potrebbero sembrare risolvibili; bisogna però capire che in quel caso si andrebbe ad agire non sulle cause dei sintomi ma sulle manifestazioni. Cioè si “curerebbe” l’infiammazione senza indagare sulla causa.
È invece importante prevenire per tempo l’artrosi cervicale, anche se apparentemente si presenta come come fenomeno saltuario. Ricorda, se ignorato in poco tempo può diventare cronico.
Con una radiografia della colonna cervicale si può capire quali criticità possono essere presenti in quella regione. Con un ecodopler si può escludere un problema di vascolarizzazione dato magari da compromissioni delle arterie vertebrali. Questi sono gli accertamenti grazie ai quali si può stabilire una terapia adeguata.
Le terapie possono essere varie. Sono rari i casi in cui la chirurgia è la soluzione. Questa opzione è necessaria solo in casi di ernie cervicali particolarmente importanti. Si può invece agire come primo passo sull’infiammazione e solo su quella fino a quando non passa il dolore. Probabilmente le infiammazioni nascono da contratture facilmente risolvibili, ad esempio con massaggi specifici da imparare insieme a un fisioterapista, oppure con le cure termali.
Una volta che si è raggiunta nuovamente una mobilità normale bisogna lavorare sulla prevenzione e mantenersi in condizioni psico-fisiche ottimali per non ritrovarsi in dolorose ricadute.
L’esercizio fisico continuativo è il miglior induttore di sintesi di sostanze positive prodotte dal nostro corpo, quindi una vera e propria cura antinfiammatoria quotidiana che apporta benefici non indifferenti.