Il dito a scatto non è molto conosciuto, eppure si potrebbe classificare tra i disturbi più fastidiosi che riguardano una delle parti del corpo più importanti per lo svolgimento delle attività quotidiane: la mano. O meglio le dita. Il nome stesso ci permette di descrivere le principali caratteristiche, il blocco, il dolore e la pressione di un tendine della mano, che ha una specifica funzione. Per comprendere meglio il funzionamento ne parleremo in questo articolo, e inoltre tenteremo di individuare metodi di prevenzione e trattamento.
Dito a scatto o Tenosinovite stenosante: sintomi
Il nome più comune, dito a scatto, contrasta con quello tecnico. Entrambi definiscono la stessa patologia, che riguarda le pulegge e i tendini della mano, quelli che utilizziamo quotidianamente per flettere le dita. Le pulegge sono dei canali fibrosi attraverso i quali i tendini possono scorrere. I tendini, invece, uniscono il muscolo all’osso. I tendini della mano sono piuttosto delicati, hanno origine nel gomito e da questo punto si allungano arrivando alla mano e alle dita, passando per l’avambraccio. Un sistema complesso.
Quando si manifesta la tenosinovite stenosante si gonfia la guaina della puleggia e il tendine incontra delle difficoltà nel suo scorrere. Il canale si restringe e il passaggio del tendine diventa doloroso, in quando la puleggia, restringendosi, provoca schiacciamento. Quando la situazione si protrae a lungo il paziente non riesce a compiere naturalmente il movimento, il tendine arriva a bloccarsi fino a scorrere nuovamente producendo uno scatto. Da qui il nome della patologia.
Non è una situazione piacevole. Ridurre l’ispessimento della guaina e l’infiammazione del tendine è l’unico modo per guarire, ma non è così semplice, sapendo che le mani e le dita sono tutti i giorni impegnate in una serie numerosa e varia di movimenti.
Le cause del dito a scatto e la terapia
Ma facciamo un passo indietro per andare a vedere cosa si nasconde dietro i sintomi del dito a scatto. Ovvero, impariamo a capire quali sono le cause. Non si è ancora certi, i dubbi persistono, ma in linea di massima si sono potuti individuare alcuni fattori di rischio:
- Microtraumi ripetuti
- Professioni manuali, dall’elettricista a chi lavora al pc
- Patologie pregresse come artrite reumatoide e diabete
- Età superiore ai trent’anni
Se hai superato i trent’anni non è necessario che ti allarmi. Non è sufficienti uno solo di questi fattori, di solito si sommano tra loro.
I nostri operatori saranno in grado di individuare quali sono le specificità del tuo caso, aiutandoti a correggere le abitudini di vita o di movimento che hanno fatto emergere il disturbo. Ma soprattutto studieranno sulla base delle tue esigenze un percorso di cura, finalizzato alla riduzione del dolore, uno dei sintomi che spingono il maggior numero di clienti a rivolgersi a un esperto.
Dopo la prima valutazione si sceglie tramite quale approccio intervenire e per quanto riguarda la tenosinovite stenosante se ne privilegiano due:
- Terapia conservativa
- Terapia chirurgica mininvasiva
Essendo un Centro di Riabilitazione abbiamo scelto di fornire ai nostri clienti trattamenti che abbracciano il primo approccio: la riabilitazione motoria tramite la fisioterapia spesso intervenire per parti del corpo più ampie, ma anche la mano ha la sua struttura e funzionamento e merita di tornare a muoversi nell’espressione massima del suo potenziale.
Anche nel caso in cui sia necessaria la chirurgia il medico stesso ti suggerirà di sottoporti a sedute di fisioterapia, una delle tecniche più efficaci per sfiammare la zona dolorante e ridurre l’incidenza dei sintomi, con un conseguente miglioramento della condizione clinica pre e post operatoria.
Guarigione dito a scatto: la fisioterapia
Per quanto riguarda la scelta della fisioterapia per guarire il dito a scatto siamo certi che sia funzionale e capace di ripristinare nel modo corretto il movimento della mano. La patologia può essere risolta in breve tempo, soprattutto se si sceglie di intervenire tramite un’integrazione di vari approcci e modalità, proprio come accade presso il nostro Centro a Roma, dove i nostri operatori possono lavorare in equipe e scambiare opinioni, competenze e approcci.
I trattamenti di fisioterapia prevedono e includono l’uso di terapia manuale, che include:
- Mobilizzazioni in trazione
- Massaggio
- Trattamento di trigger point
L’obbiettivo a cui anelano le diverse modalità di trattamento è la riduzione della tensione e della rigidità della parte, per ritrovare un movimento armonico e spontaneo.
Alla terapia manuale si possono affiancare anche strumenti e tecniche innovative. Siamo certi che sia necessario mantenersi sempre al passo con i tempi e conoscere le novità, inserendole al momento giusto e solo dove possono realmente donare valore aggiunto e risultati certi.
Tra le tecniche strumentali che preferiamo troviamo al Tecarterapia, si tratta di un Trasferimento Energetico Capacitativo e Resistivo che tramite onde elettromagnetiche provoca uno stimolo biologico di due tipi:
- Chimico
- Termico
Il sangue viene richiamato nella zona trattata, attivando il microcircolo a aumentando beneficamente la temperatura. Il calore ha impatto curativo, e inoltre regala una gradevole sensazione rilassante.
Anche gli ultrasuoni sono un validissimo approccio alle tecniche strumentali per la guarigione del dito a scatto, in quanto gli ultrasuoni stimolano il tessuto e le onde acustiche in modo profondo e dolce allo stesso tempo. Non si tratta di tecniche invasive; i nostri pazienti le trovano piacevoli.
Il laser è l’ultima delle tecniche con apparecchi che vogliamo illustrarti per la cura del dito a scatto. Grazie a onde luminose, laser appunto, vari raggi luminosi di piccolissime dimensioni, stimolano il tessuto migliorando la forza muscolare e l’allungamento dei tessuti. Gli effetti di un efficace allenamento si dispiegano sulla mano, che ritorna a produrre i gesti e le azioni quotidiane senza sforzo e fatica.
Presso il nostro Centro è possibile rivolgersi direttamente al nostro personale per valutare le caratteristiche della terapia, personalizzata e pianificata sulla base delle particolari necessità del paziente. Generalmente si prescrivono dieci sedute, una ogni due settimane, ma in periodi in cui è necessario stimolare maggiormente si può giungere anche a tre sedute a settimana.
Ritorna a fare ciao con la mano alla vita di tutti i giorni, ritorna a stingere tra le dita la soddisfazione di un movimento senza dolore, fatica e impedimento alcuno. Contatta il Centro Riabilitazione Fonte per sapere meglio quali sono le tecniche che possono aiutarti a guarire il dito a scatto.